mercoledì 23 aprile 2014

ripensando al ChoLa Pass

"Da qualche ora siamo arrivati a Gorak Shep 5180m circa e siamo a poche ore dal campo base che sarà la mia casa per qualche settimana.

Rivado col pensiero ai giorni scorsi e non posso cancellare dalla mente la giornata trascorsa per attraversare il ChoLa Pass. Giornata che si preannunciava splendida dopo la nevicata della sera prima. Partiti all'ombra della valle mentre i fagiani himalayani (ma non fatevi illusioni: ho già chiesto io, non si possono mangiare: qui è parco naturale!!) lanciavano le loro urla garrule... nella neve le orme della “mountain tiger” crediamo una lince, quelle dei fagiani e di qualche leprotto.
Arriviamo a un passo illusi che fosse la nostra meta mentre lontano una barriera di neve e roccia si alzava...il ChoLa Pass!! Ci consoliamo dicendo che spesso quello che ti appare ripido da lontano non lo è mai da vicino!
La salita al ChoLa Pass è impegnativa e divertente. Occorre arrampicare su roccioni coperti spesso di neve ghiacciata per cui occorre occhio e attenzione... tanto ci han detto che i ramponi non servono quindi... saliamo così con mani e piedi. Io cerco la via più logica mentre Kusang parecchio sotto di me, mi fa cenno completamente dalla parte opposta (ma alla fine il mio naso mi darà ragione). Arrivo al passo 40 minuti prima di Kusang, Patrizia e Claudio e scendo 4 volte ad aiutare i nostri porters che arrancano coi carichi legati alla fronte. Passerà un ora e mezza prima che arrivino Mario che ha aiutato tutto il tempo PG (come ormai amichevolmente lo chiamiamo) a salire.
Attorno a noi migliaia di bandierine colorate sventolano in un vento che non lascia tregua e che ti entra nelle ossa in pochi minuti.
Si mangiucchia qualcosa e comincia una discesa infinita.
Giornata di pensieri, in cui mi son resa conto quanto oggi ciascuno di noi si sia arricchito di esperienze umane.
L'importanza della solidarietà di chi ha aiutato il più in difficoltà reggendolo tutto il tempo, di tutti noi che abbiamo regolato il nostro passo su quello del più stanco per arrivare tutti assieme. Dei porters che ci son venuti incontro con le immancabili bottiglie di Coca Cola per chi era stanco.
L'importanza dell'umiltà di chi ha capito che farsi portare lo zaino non è umiliante, ma segno di crescita.
La semplicità di chi ha diviso l'ultimo pezzo di formaggio di nak (non dite di yak perchè vi ridono dietro: lo yak è il maschio, la nak la femmina!) coi portatori affamati.
La bellezza di aver condiviso una stupenda giornata di fatica, di montagne assieme ad altri amici.
Son contenta di esser parte di questo gruppo!"
(Annina)

Questa mattina Annalisa, Mario e Claudio sono arrivati al Campo Base, a circa 5500 metri.

in cima a Gokyo Ri

Il lago di Gokyo

verso il ChoLa Pass

ChoLa Pass

giù dal ChoLa Pass verso Dhongla

Pasqua a Dhongla

brindisi di Pasqua

verso Lobuche con vista sull'Ama Dablam

il Pumori

verso Gorak Shep

la Piramide del CNR

Nessun commento:

Posta un commento