"Da qualche ora siamo arrivati a Gorak Shep 5180m circa e
siamo a poche ore dal campo base che sarà la mia casa per qualche settimana.
Rivado col pensiero ai giorni scorsi e non posso cancellare
dalla mente la giornata trascorsa per attraversare il ChoLa Pass. Giornata che
si preannunciava splendida dopo la nevicata della sera prima. Partiti all'ombra
della valle mentre i fagiani himalayani (ma non fatevi illusioni: ho già
chiesto io, non si possono mangiare: qui è parco naturale!!) lanciavano le loro
urla garrule... nella neve le orme della “mountain tiger” crediamo una lince,
quelle dei fagiani e di qualche leprotto.
Arriviamo a un passo illusi che fosse la nostra meta mentre
lontano una barriera di neve e roccia si alzava...il ChoLa Pass!! Ci consoliamo
dicendo che spesso quello che ti appare ripido da lontano non lo è mai da
vicino!
La salita al ChoLa Pass è impegnativa e divertente. Occorre
arrampicare su roccioni coperti spesso di neve ghiacciata per cui occorre
occhio e attenzione... tanto ci han detto che i ramponi non servono quindi... saliamo
così con mani e piedi. Io cerco la via più logica mentre Kusang parecchio sotto
di me, mi fa cenno completamente dalla parte opposta (ma alla fine il mio naso
mi darà ragione). Arrivo al passo 40 minuti prima di Kusang, Patrizia e Claudio
e scendo 4 volte ad aiutare i nostri porters che arrancano coi carichi legati
alla fronte. Passerà un ora e mezza prima che arrivino Mario che ha aiutato
tutto il tempo PG (come ormai amichevolmente lo chiamiamo) a salire.
Attorno a noi migliaia di bandierine colorate sventolano in
un vento che non lascia tregua e che ti entra nelle ossa in pochi minuti.
Si mangiucchia qualcosa e comincia una discesa infinita.
Giornata di pensieri, in cui mi son resa conto quanto oggi
ciascuno di noi si sia arricchito di esperienze umane.
L'importanza della solidarietà di chi ha aiutato il più in
difficoltà reggendolo tutto il tempo, di tutti noi che abbiamo regolato il
nostro passo su quello del più stanco per arrivare tutti assieme. Dei porters che
ci son venuti incontro con le immancabili bottiglie di Coca Cola per chi era
stanco.
L'importanza dell'umiltà di chi ha capito che farsi portare
lo zaino non è umiliante, ma segno di crescita.
La semplicità di chi ha diviso l'ultimo pezzo di formaggio di
nak (non dite di yak perchè vi ridono dietro: lo yak è il maschio, la nak la
femmina!) coi portatori affamati.
La bellezza di aver condiviso una stupenda giornata di
fatica, di montagne assieme ad altri amici.
Son contenta di esser parte di questo gruppo!"
(Annina)
Questa mattina Annalisa, Mario e Claudio sono arrivati al Campo Base, a circa 5500 metri.
in cima a Gokyo Ri |
Il lago di Gokyo |
verso il ChoLa Pass |
ChoLa Pass |
giù dal ChoLa Pass verso Dhongla |
Pasqua a Dhongla |
brindisi di Pasqua |
verso Lobuche con vista sull'Ama Dablam |
il Pumori |
verso Gorak Shep |
la Piramide del CNR |
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