...vi scrivo
dal BC dopo esser salita al C1 ed esser stata costretta a scendere.
3 giorni
fa siamo partiti alle 2:00 per esser sicuri di trovare le condizioni migliori
per attraversare l’Ice Fall. Camminare nel buio con la sola luce delle frontali
è una sensazione strana. .tutto attorno il buio totale, i crepacci non hanno
fondo, la neve scricchiola sotto i ramponi, i seracchi sono blocchi informi di
cui non distingui la fine e l’acqua dei ruscelletti o tace imprigionata nella
morsa di ghiaccio della notte o borbotta sotto strati di ghiaccio nero.
Il sole
ci coglie mentre zigzaghiamo al di sopra dell’Ice Fall seguendo la traccia che
quest’anno passa pericolosamente sotto il G5 e le sue valanghe. Arriviamo al C1
sotto una fine nevicata (qui la stabilità del tempo è un optional), piantiamo
la seconda tendina e ci infiliamo dentro stravolti.
Louis ed io, che dividiamo
una delle tende, ci addormentiamo e solo alle 15:00 ci prepariamo dei
noodles... solo per riaddormetarci subito dopo. Per cena mi preparo una busta di
spaghetti alla siciliana liofilizzati... e poi di nuovo a nanna.
La notte per me
è un incubo, lo stomaco si ribella a quello che probabilmente è aglio
cammuffato. La mattina è fredda e ventosa e ci mettiamo un po’ di ore a
prepararci, far sciogliere la neve per la colazione, quella per le borracce,
smontare la tenda e poi metterci in moto. Quelle che dovevano essere le 2:00
diventano invariabilmente le 4:00 o le 5:00.
Ci mettiamo in marcia verso il C2,
ma a metà strada il mio stomaco e le mie gambe non ne vogliono sapere più di
andare avanti. Cosi’ mi slego e torno sola soletta verso il C1... non è che
volessi compagnia, ma sicuramente senza gas, nè stoviglie la vedo dura
aspettare gli altri per 2 giorni!! Ma comincio a capire che da queste parti
funziona cosi’ sempre!!
Dal C2
del G2 intanto sta scendendo gente e la mia mente lavora febbrilmente per
elaborare un piano di riserva: una notte qui senza gas nè nulla di nulla non si
può, devo scendere!
Il primo svizzero a cui chiedo se mi puo’ aiutare a
scendere al BC mi dice che lui è troppo veloce. Grazie! (Jachob direbbe “fuck”,
la sua parola preferita)
Per
fortuna che il secondo gruppo che arriva mi accoglie a braccia aperte: la loro
guida, Andrej mi lega assieme ad un suo cliente e verso le 9:00 cominciamo a scendere.
Il sole ci brucia sulle teste e la neve finisce il lavoro col suo riverbero
micidiale e rendendo faticoso l’incedere per la consistenza della pappetta!
Arrivati
ad un punto che i coreani dicono “No danger, be careful!!” dove c’è un seracco
sospeso sulle teste e un crepaccio da saltare, lascio andare Andrej che salta,
mi chede corda e quindi salto anch’io e mentre lui si cala lungo una corda
fissa che attraversa un muro di 90 gradi e gli dò altra corda, il ponte di
neve sotto i miei piedi crolla e io finisco in un buco riuscendo a trattenermi
con il braccio destro al bordo. Sento lo strappo alla spalla, ma non posso
fermarmi a fare troppo la sottile, pianto la piccozza e mi tiro su.
Proseguiamo
scappando ai seracchi sospesi e finalmente dopo 5 ore siamo al BC... non mi pare
vero! Un uomo-miraggio ci viene incontro portando un bicchierone di Fanta a
tutti...non mi è mai piaciuta la Fanta (come si dice da noi “Fanta, l’è minga
buna, ma l’è tanta!"), ma adesso mi pare la bevanda più buona del mondo!!
Arrivo al
mio campo scortata da due militari che cercano di broccolare e mi chiedono se
sono sposata, se possono aiutarmi a portare lo zaino e così via e sono così
felice di essere arrivata che gli dico che ho due mariti e che lo zaino
contiene dei segreti che non posso mollare a chiunque!
Ed eccomi qui col mio dolore alla spalla e alle
coste e la difficoltà a respirare a chiedermi ancora una volta: e mo’ che
faccio? Rischio a risalire o la mia spedizione finisce qui?
x Alessia: il porridge è buono, è un po’ come la zuppetta che si faceva la mamma
a colazione quando eravamo piccole e noi la prendevamo in giro... vedi che alla
fine tutto è pelbe, il nodo infinito!!!
x Mario
Vielmo: sai che c’è ancora quel pazzo di guida polacca? sì proprio lui, quello
che l’anno scorso era con le ragazze che facevano un casino infernale!
quest’anno è solo, ma è sempre bizzarro! tu stai bene?
Queste le foto della salita a Campo 2 e del primo tratto del Japanese Couloir; per il racconto vai qui (in inglese).
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Going up to Gasherbrum La (GI on the right side) |
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Climbing up the fix rope to camp 2 |
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Alone between G1 and G2. G5 and G6 in Background |
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Climbing up to Gasherbrum La |
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It’s a trap ! (picture of Jacob few seconds before he fell down into the enormous crevasse)
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The abyss (Jacob in background) |
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Back on track : Flat ground before the Japanese couloir |
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Short brake before real action in the Japanese couloir |
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Getting steeper and steeper
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I found my orange rope from last summer (We want to thank New England rope for their precious help) |
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Two new great climbing partners : Rob and Jacob |
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Climbing down the Japanese couloir after a nice day of work |
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